Lions Club Catania Nord

omologato il 3/6/1978
Distretto 108 YB - Sicilia  V circoscrizione - Zona 15
Presidente Dott. Pietro Di Gregorio
ANNO SOCIALE 2008 - 2009

Essere e Apparire

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Essere e Apparire

                   Per la conduzione dell’anno 2008-2009 ho indicato il motto “essere e apparire” , interpretandolo, in assoluta semplicità, in questo senso: “essere”: sapere chi siamo, ma soprattutto esserci; un club non si manifesta per procura; ciascuno di noi rappresenta una forza del gruppo e trae forza dal gruppo; “apparire” : strumento intelligente dell’essere visto come lavoro condiviso per manifestarci all’esterno e farci conoscere,  per  promuovere i più rilevanti problemi sociali, per diffondere solidarietà e speranza.

 Esistono svariate interpretazioni, sicuramente meno pratiche del binomio, in quanto,essere e apparire sono i corrispondenti di reale e desiderato, ciò che siamo e ciò che vorremmo essere o ciò che vogliamo che gli altri pensino che noi siamo.

Quasi tutti seguono, nel loro vivere, un misto di essere ed apparire, ognuno con le sue percentuali e modalità dell’una e dell’altra componente. Spesso è difficile tornare indietro in quanto, abituati a proporci per ciò che ci sembra più opportuno, o necessario, non ci siamo più dedicati a capire la nostra realtà, cioè come siamo realmente e tanto meno ci siamo adoperati per migliorarci sul serio, tutti presi dal migliorare quell’immagine che dovevamo "mostrare" di noi.

Il problema dell’essere o apparire, potrebbe essere inteso come le modalità dell’animo e la voglia di fare apparire queste in modo diverso dalla verità con lo scopo di affermarsi nella società, e forse un modo di pensare consumistico che è dato dall’eguaglianza “io sono = ciò che ho e ciò che consumo”. In tal maniera, riprendere l’abitudine alla sostanza, ritrovare l’abito mentale di relazionarci con la realtà, con le persone reali e non con la loro immagine, è un percorso che può essere faticoso e non breve. A volte poi, l’impegno nei confronti dell’apparire è così grande che finiamo per credere anche noi di essere come vorremmo apparire, restiamo così noi stessi vittime della mistificazione. A questo punto riprendere il contatto con la realtà può diventare anche doloroso e ammettere che siamo tutt’altro da quello che avremmo desiderato, può costare caro in termini psicologici, ma è un passaggio inevitabile se si vuole intraprendere la strada del risanamento.

Nella mia lettera di saluto ai Soci ho citato Platone che nei suoi dialoghi si serve spesso dei miti, dei racconti immaginari, per illustrare in modo efficace delle verità talvolta astratte o difficili da capire.

Il mito più celebre è quello della caverna, che si trova nel dialogo “La Repubblica”.

Alcuni schiavi sono incatenati, faccia al muro, nella parete di fondo di una caverna oscura, mentre davanti all’ingresso passano le persone. La luce del sole proietta nel fondo della caverna le ombre dei passanti e gli schiavi vedono nel muro questi simulacri. I loro occhi sono così abituati alle tenebre che riescono a percepire le varie differenze tra un’ombra e l’altra; sorgono spesso discussioni e litigi per dimostrare chi sia il più abile nell’individuare le varie caratteristiche di quella che credono essere l’unica realtà esistente: il mondo delle ombre.

Un giorno però uno schiavo riesce a liberarsi dalle catene ed esce dalla caverna. Così si accorge che la realtà non è quella vissuta fino ad allora, nel buio di una grotta, ma quella esterna, alla luce del sole. Lentamente si abitua alla splendente luminosità del giorno e arriva infine a scoprire la causa delle ombre, cioè cose, animali e persone, e la loro origine, cioè la luce del sole.

Felice della sua scoperta, ritorna nella caverna per annunciare la verità ai suoi vecchi compagni di prigionia; ma non viene creduto; poi, a causa della sua insistenza, viene ucciso.

Platone si riferiva a Socrate, che districatosi dai lacci degli argomenti sofistici è riuscito a raggiungere la luce della verità, che trascende questo mondo. Ma il tribunale di Atene ne decretò la morte, mediante veleno (la cicuta). Era l’anno 399 avanti Cristo..

Il mito della caverna può insegnare molto anche nel 2008 dopo Cristo: Attenti a non confondere la realtà con il mondo delle apparenze; o per meglio dire, il mondo reale con quello virtuale.

Anche la biologia mette il suo contributo in questo binomio dell’ essere e apparire: infatti il genotipo di un individuo è dato dal suo corredo genetico, è ciò che è "scritto" nel DNA contenuto nel nucleo di tutte le sue cellule ed è quindi immutabile. Il fenotipo, invece, è l'insieme dei caratteri che l'individuo manifesta: dipende dal suo genotipo, dalle interazioni fra geni e anche da fattori esterni; dunque può variare.

In conclusione l’apparire può essere uno strumento intelligente dell’essere, che si crea una immagine mentale in cui si rappresenta così come desidererebbe essere  realmente ma non è. Le altre persone in tale mix di fantasia e realtà interagiscono con quella persona-attore prendendo quella immagine  loro proposta per vera  (ma solo se l’attore è bravo).

Catania 18 settembre 2008

Pietro Di Gregorio

 

Cari Soci,

a fine mandato, colgo l’occasione per manifestarvi una mia riflessione: all’inizio dell’anno sociale ho indicato quale motto "essere e apparire", interpretandolo, in assoluta semplicità, in questo senso: "essere", sapere chi siamo, ma sopratutto esserci. Un club non si manifesta per procura, perchè ciascuno di noi rappresenta una forza del gruppo e trae forza dal gruppo. "Apparire", strumento dell’essere, visto come lavoro condiviso per manifestarci all’esterno e farci conoscere, per promuovee i più rilevanti problemi sociali, per diffondere solidarietà e speranza.

Nel programmare l’anno sociale appena trascorso abbiamo seguito, insieme con il Consiglio direttivo, la traccia indicata dal distretto relativamente a temi e services, oltre che diverse iniziative autonome del Club. Tali attività, consultabili sul nostro sito web, verranno riportate nella brochure che vi verrà consegnata in occasione dell’apertura del nuovo anno sociale.

ll programma è stato realizzato con la collaborazione del Consiglio direttivo, ma mi corre l’obbligo, oltre che il piacere, di ringraziare in particolare Alessandro Licciardello, Santi Distefano, Cecilia Idda Mastropasqua, Salvatore Porto e lo staff che mi ha aiutato a portare avanti le iniziative dell’anno sociale con la competenza amministrativa lionistica (il segretario Mario Distefano) con i suoi perfetti tabulati di pagamento e ahimè di riscossione (il tesoriere Mauro Mastropasqua), con la brillante organizzazione del cerimoniale (Marisa D’Agostino) e infine il nostro web master Carlo Maugeri che in tempo reale è riuscito ad informare i soci di ogni iniziativa e che è autore di un bellissimo sito web, www.lionscatanianord.it sul quale sono state regolarmente riportate tutte le attività del club (foto degli eventi comprese).

Alla fine di questa lunga maratona dell’anno sociale 2008-2009, mutuando alcuni concetti del nostro Presidente Internazionale Al Brandel possiamo dire che:

ci siamo stati: "essere"

abbiamo servito nell’ambito del territorio in cui viviamo;

abbiamo lavorato cercando di dare il 100%;

siamo stati in buona compagnia;

siamo stati aperti alle varie problematiche;

siamo riusciti anche ad "apparire".

Le immancabili negatività registrate, ma esaminate nell’intero contesto,possono farci riflettere e rimediare da subito, dal momento che ridiventiamo soci del Club.

Catania 8 luglio 2009

Buone vacanze

Pietro Di Gregorio

 

Commento sull’anno Sociale 2008 – 2009 del past- Governatore Silvio Cavallaro

L'anno scorso, con grande entusiasmo venivano festeggiati i nostri trent'anni di vita associativa. Per l'occasione è stato predisposto un simpatico volumetto che, dopo la rievocazione dei momenti più belli e significativi della  entusiasmante storia del Catania Nord , chiudeva con la foto della consegna della charter al nuovo Presidente con la scritta " ... e la storia continua".  Il nuovo Presidente era il prof. Pietro Di Gregorio e, adesso,  posso affermare che la storia del Catania Nord è felicemente continuata. Pietro Di Gregorio,  serio e pragmatico professionista,  ha realizzato un calendario di impegni, incontri e service veramente incredibile. Collaborato egregiamente da un efficientissimo Consiglio Direttivo e dalla sua infaticabile Leila ha saputo cogliere ogni occasione per portare nel territorio e nella società l'incisiva presenza del nostro Club, così rinverdendo le considerazioni ed il prestigio di cui esso va fiero.

Se fossi chiamato ad individuare le peculiarità di quest'anno di servizio le ricomprenderei in due linee di operosità: la cultura sociale e l'interesse per il territorio, tematiche tenute in assoluta rilevanza dal nuovo corso del lionismo. La nostra Associazione è fortemente orientata ad impegnare i Club a creare cultura, conoscenze per far crescere una società più attenta  e più avvertita. Ed, ancora il Lions vuole i nostri associati  "cittadini attivi", cittadini che siano presenti, di esempio e di stimolo nell'ambito del territorio e della comunità.  
Numerose le iniziative rientranti nel primo filone operativo. Solo per citarne qualcuno: "obesità: l'epidemia del terzo millennio", l'ambiente e le energie alternative"; "dalla crisi di un nuovo ordine mondiale, quale ruolo per l'Europa?". Temi di grande rilevanza sociale, condotti da professionalità eccellenti che hanno destato l'attenzione e l'interesse di  vasti uditori, con ciò creando quella cultura sociale che dovrebbe far crescere meglio la società. Nel secondo tema operativo, quello che riguarda il territorio, grande rilevanza è stata data alla nostra Catania non soltanto  per conoscerla  meglio ma anche per fornire suggerimenti, stimoli, obiettivi. Da segnalare: "Body art", progetto   di prevenzione condotto nell'Istituto d'Arte di Catania; “ Catania nella storia del cinema "; "infrastrutture in Sicilia, ponte … e non solo": II fiore all'occhiello dell'anno sociale vorrei individuarlo in tre iniziative di grande valenza sociale. La prima: "mostra concorso scopri Catania". Una esposizione di oltre cento opere, realizzate dagli  studenti del liceo artistico Emilio Greco e dell'Istituto d'Arte di Catania. Un grande stimolo per la capacità artistica dei giovani, teso a  cogliere la poesia di luoghi noti o meno noti della città e  conseguentemente lo sprone alla cultura e alla conservazione del bello e dell'artistico. L'arte e  l'architettura è qualcosa che va studiata, amata e sentita come qualcosa di proprio, così si forma il  cittadino di domani. I lavori sono poi andati in vendita ed il ricavato in beneficenza. La seconda: "veleggiata per non vedenti", iniziativa credo unica nel distretto, un grande gesto di solidarietà per i meno fortunati. Il nostro socio Salvatore Porto, appassionato di vela,  ha fatto da skipper guidando a veleggiare da Catania ad Augusta sulla propria barca un gruppo di non vedenti appassionati di mare. Non si esclude nel prossimo futuro la veleggiata anche da soli per i non vedenti. E, da ultimo l'approntamento di un campo di calcetto all'intemo di un complesso edilizio popolare "Villaggio dei piccoli  di via Acquicella Porto".  Il club ha saputo coordinare le risorse delle Istituzioni, la generosità  di aziende e privati cittadini per realizzare questa opera di alto profilo sociale che consente ad un folto numero di ragazzi di godere positivi momenti di aggregazione e di sport, distogliendoli da insidiose distrazioni. E' un atto educativo che dimostra ai ragazzi, specie ai più disagiati, come la società si interessa di loro. Il nostro Presidente Internazionale emerito, prof. Pino Grimaldi, intervenendo nel corso della nostra Charter night ha detto che basta solo questo service per qualificare tutto un anno di servizio. Concordo pienamente. Ho voluto ricordare a grandi linee i principali filoni operativi delle attività svolte per poter affermare come quest'anno sociale sia stato ben programmato e condotto  ed abbia colto le aspettative ed i risultati che la nostra Associazione si aspetta. Allora, i complimenti più forti al presidente Pietro Di Gregorio, al Consiglio Direttivo, a tutti gli splendidi soci del Catania Nord che si sono spesi per il trionfo di un'idea, quella nostra, quella del fondatore Melvin Jones: " non si può andare lontano se non si fa qualcosa per gli altri". ( Silvio Cavallaro)
 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

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WebMaster Carlo Maugeri  

07/04/2009